Denatalità, la proposta del Ministro Giorgetti può contrastare davvero l’inverno demografico?
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11 Maggio 2023

Denatalità, la proposta del Ministro Giorgetti può contrastare davvero l’inverno demografico?

di MDA
su Diritto e Rovescio
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Il Ministro dell’Economia Giorgetti ha individuato nella detrazione di 10.000 euro all’anno per ogni figlio a carico, fino al termine degli studi, la ricetta per invetrire il trend demografico negativo che caratterizza il Vecchio Continente, e l’Italia in particolare, negli ultimi anni. Solo nel 2021, infatti, l’ISTAT ha rilevato meno di 400.000 nascite a fronte […]

Il Ministro dell’Economia Giorgetti ha individuato nella detrazione di 10.000 euro all’anno per ogni figlio a carico, fino al termine degli studi, la ricetta per invetrire il trend demografico negativo che caratterizza il Vecchio Continente, e l’Italia in particolare, negli ultimi anni. Solo nel 2021, infatti, l’ISTAT ha rilevato meno di 400.000 nascite a fronte di 800.000 decessi, con un saldo quindi assolutamente negativo oramai in continua crescita da oltre 30anni: ma, la cosa forse più grave, è che il tasso di fecondità totale, ossia il numero medio di figli per donna in età feconda (tra i 15 e i 49 anni), è pari a 1,25, lontano dalla soglia pari a 2 che permetterebbe di mantenere stabile la popolazione (il nostro paese è sotto questo livello oramai dal 1977). Ad una sempre più crescente denatalità, inoltre, si associa un progressivo innalzamento della prospettiva di vita e, conseguentemente, un costante invecchiamento della popolazione italiana con effetti sulla spesa per le pensioni e per la sanità, e con sempre meno persone in età lavorativa.

A fronte di tale situazione, è evidente come la politica sia chiamata intervenire per invertire il trend della denatalità e per adeguare il welfare state alle mutate esigenze della popolazione. In quest’ottica, fermo restando che le motivazioni dell’inverno demografico non sono ascrivibili esclusivamente a ragioni di tipo economico bensì anche a profili sociali e culturali, non si può che guardare con occhio benevolo ogni iniziativa volta a supportare finanziariamente le famiglie e l’infanzia. Nello specifico, la proposta avanzata dal Ministro Giorgetti di prevedere una detrazione fiscale di 10.000 euro all’anno per ogni figlio a carico fino al termine degli studi (il tutto senza limiti di reddito e in aggiunta all’assegno unico), pur rappresentando una apertura significativa, sembra di difficile realizzazione. Trattandosi di una detrazione fiscale, infatti, sarebbe applicabile esclusivamente ai soggetti dotati di una capienza fiscale sufficiente a beneficiare della detrazione, essendo di fatto inapplicabile per le categoria di reddito più basse e per i soggetti inoccupati o disoccupati; in secondo luogo, resta problematica la copertura finanziaria necessaria a consentire tale detrazione: con 400.000 nati all’anno per 10.000 euro ciascuno sarebbero necessari 4 miliardi di euro il primo anno, 8 miliardi per il secondo anno e così via.

La proposta del Governo è quindi totalmente da scartare? Sicuramente no. Rappresenta infatti una concreta apertura sulla quale le forze politiche dovranno confrontarsi per affrontare una problematica strutturale che deve rappresentare una priorità nelle agende dei vertici istituzionali. Rivolgendo l’attenzione alle politiche adottate da altri stati con caratteristiche simili a quelle italiane, si potrebbero trovare spunti assolutamente interessanti. Ci si riferisce in particolare alla Francia, nazione che per numero della popolazione e caratteristiche socioeconomiche si avvicina molto al Belpaese.

Fin dagli anni ‘80, la Francia è sta molto attiva nella creazione di un sistema completo di servizi per l’infanzia con risultati assolutamente positivi ed in assoluta controtendenza rispetto alle altre nazioni dell’Unione Europea. Nello specifico, la politica francese per la famiglia si è concentrata molto sulla flessibilità lavorativa, sulla fertilità e sulla lotta alla povertà familiare, con un sostegno globale in denaro e con servizi di educazione e cura per le famiglie con figli piccoli. Secondo il modello francese lo Stato deve aiutare le famiglie in quanto i figli sono un bene prezioso per l’intera collettività. A questa politica sociale, si è affiancato anche un intervento economico a sostegno della capacità reddituale, basato sull’introduzione del quoziente familiare, vale a dire un sistema che consente una riduzione delle aliquote fiscali in ragione del numero dei figli. Ecco perché la scelta di intervenire direttamente sui redditi e sulle detrazioni fiscali avanzata dal Ministro Giorgetti deve essere vista positivamente, rappresentando un primo passo verso una rimodulazione e una riorganizzazione dell’intero sistema fiscale a sostegno delle famiglie e dell’infanzia.

 

Avvocato Andrea Codemo

Socio MDA Studio Legale e Tributario

(Venezia – Padova – Treviso)

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