Riguardo alla tematica della nullità delle fideiussioni bancarie per violazione della Legge antitrust, divenuta argomento di particolare attualità nei contenziosi bancari alla luce della ormai nota ordinanza n. 29810 del 12.12.2017 della Corte di Cassazione, si segnala una recente sentenza del Tribunale di Treviso, che rigetta la tesi della nullità “derivata” per violazione delle norme imperative, delle singole garanzie “a valle” rilasciate dagli utenti a causa di un eventuale comportamento distorsivo della concorrenza “a monte” imputato agli Istituti di credito, per la riproposizione uniforme delle tre clausole “incriminate” nelle fideiussioni bancarie.
Il Giudice Trevigiano ha sostenuto che, perché possa essere considerato nullo il rapporto a valle, non sia sufficiente la mera violazione dell’art. 2 della Legge antitrust, ma occorre che, per effetto di tale violazione, si determini una situazione di oggettiva incompatibilità tra il precetto posto dalla disposizione antimonopolistica e la regola contenuta nei contratti a valle. Tale circostanza, conclude il Giudice, non avviene in tema di fideiussione, in quanto la proibizione dettata dalla disciplina antitrust non condanna in maniera diretta il contenuto degli atti negoziali a valle, ma un comportamento che si pone a monte di questi. Un commento più approfondito alla pronuncia nel Focus di questo numero. (Tribunale di Treviso, 26.07.2018, sent. n. 1623).