Diffamazione a mezzo stampa. Non vale se il lettore è “frettoloso”
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15 Marzo 2023

Diffamazione a mezzo stampa. Non vale se il lettore è “frettoloso”

di MDA
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La Corte Suprema ha stabilito che una pubblicazione non è diffamatoria se il lettore medio, che considera l'intero articolo e il contesto generale, non percepisce la lesione alla reputazione altrui.

Con una recentissima pronuncia in tema di diffamazione a mezzo stampa la Suprema Corte ha affermato che “deve escludersi il carattere diffamatorio di una pubblicazione quando essa sia incapace di ledere o mettere in pericolo l’altrui reputazione per la percezione che ne possa avere il lettore medio, ossia colui che non si fermi alla mera lettura del titolo e ad uno sguardo alle foto (lettore cd. “frettoloso”), ma esamini, senza particolare sforzo o arguzia, il testo dell’articolo e tutti gli altri elementi che concorrono a delineare il contesto della pubblicazione, quali l’immagine, l’occhiello, il sottotitolo e la didascalia”.

Tale pronuncia si inserisce nel solco tracciato negli ultimi anni dai giudici di legittimità, secondo i quali onde apprezzare la diffamatorietà di una pubblicazione il riferimento al concetto di lettore medio per inferirne il giudizio di lesività dell’altrui reputazione non può farsi coincidere con il concetto di lettore frettoloso -cioè di colui che è incapace di andare oltre ai titoli e alle foto- giacché, al contrario, per lettore medio deve intendersi un soggetto comunque perspicace e capace di individuare il reale significato delle espressioni utilizzate nel complessivo contesto comunicativo utilizzato (Cassazione Penale, Sez. V, 10 gennaio 2023, n. 503).

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